STUART HAMM

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Fender
Hartke

Alla fine degli anni Ottanta Stuart Hamm iniziò a sviluppare la sua rivoluzionaria tecnica di esibizione nel campo del basso solo. Egli nemmeno si rendeva conto che le sue esplorazione pionieristiche avrebbero ispirato un’intera generazione di bassisti, donando al basso elettrico il ruolo di strumento tradizionale e scavando più a fondo nell’arte di suonare il basso come strumento solista. Con le sue vetrine virtuosistiche per l’arte del basso solo e con l’applicazione di tecniche allora considerate non ortodosse, Hamm contribuì a condurre il ruolo del basso elettrico verso le vette di questo strumento. Grazie all’inventiva di Hamm ed al contributo dato alla tradizione del basso, è stato insignito dal prestigioso Berklee College of Music del "Distinguished Alumni Award." Molti sono i riconoscimenti tributatigli, compresa la vittoria in base al referendum tra i lettori della rivista Guitar Player come Miglior Bassista Rock e Jazz. Nel ruolo di sideman, Hamm ha dato il suo contributo pirotecnico in tour e in the studio ad icone della chitarra come Steve Vai e Joe Satriani. Il suo strumento è costruito su sue specifiche dal Fender Custom Shop e si chiama Stu Hamm "Urge II". Nato a New Orleans nel 1960, Stuart Hamm crebbe con un solido background musicale, come figlio di un rispettato musicologo ed insegnante, oltre che autore di libri sulla storia della musica popolare in America ed ex presidente dell’American Musicology Society. La mamma di Stu insegna canto, essendo una cantante lirica. Ma tutta la sua famiglia, in realtà, opera nel campo musicale ed ha contribuito alla sua formazione così innovativa e sperimentale. Crebbe a Champaign nell’Illinois ed iniziò la sua carriera molto presto suonando il piano ed il flauto. Con il tempo Hamm continuò a studiare il piano, ma decise di passare dal flauto all’oboe. Il primo basso fu acquistato nel 1973 e, quando ando alle scuole superiori, divento il suo primo strumento. Quando gli capitò di ascoltare Stanley Clarke decise che sarebbe diventato il più veloce bassista vivente. Poi vennero gli studi al College of Music di Boston, nel corso dei quali gli capitò l’evento che cambiò la sua vita: La sera dell’8 novembre 1978 scoprì il genio di Jaco Pastorius in concerto con i Weather Report. Fu la svolta della sua carriera, poiché gli fece capire che le barriere del “conosciuto” potevano essere superate e lo portarono ad essere ciò che oggi è: uno dei più grandi bassisti viventi.

 

 

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